Gruppo etnico di fede musulmana che vive in
Myanmar (Birmania), è una minoranza tra le più perseguitate al mondo. La legge birmana non riconosce tale etnia perché non rientra nelle otto "razze nazionali" riconosciute ufficialmente dal governo. Per questo motivo, i circa 800.000
Rohingya che vivono in Birmania non hanno completa libertà di movimento, vivono in ghetti, non hanno accesso all'istruzione e non possono essere assunti nei pubblici impieghi. Altri 100.000 vivono nei campi profughi nella linea di confine della Birmania, ma i numeri dei profughi che escono dai confini della Birmania aumentano di giorno in giorno
Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la pace, è stata duramente criticata per non aver condannato le violenze contro i
Rohingya, ma per ora non ha nemmeno ammesso l’esistenza del dramma che si sta svolgendo