Ma non è che quando siete in viaggio all’estero ve la cavate con la lingua, ma al ristorante infilate una figuraccia dietro l’altra al momento di ordinare? Fate un check veloce prima di chiamare il cameriere.
Béarnaise: Salsa francese preparata con burro chiarificato, tuorlo d'uovo, scalogno ed erbe varie.
Brie: formaggio francese bello grasso e saporito che non si pronuncia ‘brié', come fanno tutti, ma esattamente come indicato.
Caesar salad: se siete negli Stati Uniti, ma anche da McDonalds in zona Stazione Centrale a Milano, non può non capitarvi di ordinarla, anche perché è un piatto relativamente leggero se non viene condito con il tradizionale dressing americano. Il Cesare di questo piatto non è quello famoso di Roma ma è Caesar Cardini, il ristoratore italiano, emigrato negli USA, che la creò nel 1924.
Cuisses de grenouille: specialità tutta francese da non ordinare assolutamente durante un weekend romantico a Parigi… vi farà passare l’ispirazione: trattasi di cosce di rana.
Hors d’oeuvre: antipasto in francese. Pronuncia ostica per chi non ha studiato la lingua di Proust e Hugo.
Paella: piatto spagnolo a base di riso, con pollo, salsiccia, frutti di mare e vegetali vari.
Steak: è la semplice bistecca inglese. Niente di difficile, eppure tanti italiani la pronunciano ‘stik’…terribile!
In un una nota radio italiana, tempo fa, si pubblicizzava una nuova ‘stikaus’ (steakhouse) appena fuori Milano.
Tempura: uona e leggera questa frittura giapponese… Ordiniamola utilizzando bene gli accenti.
Vol au vent: li conosciamo da sempre questi piccoli cestelli di pasta sfoglia che si riempiono di salsine e gamberetti, ma da una vita vengono pronunciati ‘vulavan’… basta ora!
Worcestershire: la salsa inglese famosa in tutto il mondo ha la ricetta segreta… ma anche la pronuncia è avvolta dal mistero. Ascoltatela.