Se il vostro sogno è diventare uno speaker radiofonico o un doppiatore, non basta solo fare attenzione alla pronuncia. Occorre molto di più. Ecco tutti i consigli degli esperti che lavorano da sempre con la voce.
Che ne sarebbe stato in Italia di Gary Cooper, Clark Gable, Marlon Brando o Humphrey Bogart se non avessero avuto l’affascinante voce di Emilio Cigoli a doppiarli in italiano? Come si può pensare che una campagna pubblicitaria diventi di successo se viene presentata da uno speaker che tradisce un’inflessione dialettale? Come si fa ad ascoltare un programma alla radio se chi parla non scandisce con chiarezza le parole? Insomma, chi sogna di lavorare con la voce deve innanzitutto studiare e sapere come muovere i primi passi
Una bella voce è uno strumento di lavoro preziosissimo, ma da sola non basta per diventare uno speaker o un doppiatore di un certo livello: prima di tutto bisogna saper articolare con precisione la lingua italiana.
La dizione corretta è fondamentale, il modo cioè di scandire i suoni, di pronunciare le parole, di accentare i vocaboli, il tutto seguendo le regole della lingua italiana. Facciamo un esempio con la lettera E. Il milanese la pronuncerà chiusa quando non deve (béne invece che bène) e aperta a fine parola quando invece deve essere chiusa (perchè invece che perché). Quelli del sud inciamperanno invece nelle doppie: le singole consonanti verranno inesorabilmente raddoppiate. In Emilia Romagna poi, la Z prende il posto della C e della G, rendendo meno seria anche una semplice presentazione: “Zao, mi chiamo Zorza (Giorgia).”
Attenzione anche agli accenti: cosmèsi e non còsmesi, salùbre e non sàlubre, pudìco e non pùdico, guaìna e non guàina, amàca e non àmaca… Chi vuole lavorare con la propria voce, insomma, deve impegnarsi in un corso serio di dizione e per quanto riguarda le lingue straniere, in particolare l’inglese, è d’obbligo fare un bagno d’umiltà: controllate la pronuncia di ogni singola parola o nome straniero che dovrete pronunciare.
Per diventare uno speaker radiofonico esistono più strade. Molti frequentano un corso di conduzione e imparano a scrivere i testi in stile radiofonico, a organizzare quelle chiacchiere al microfono che devono sembrare spontanee, a parlare in diretta senza intoppi. Il passo successivo è proporsi alle varie radio sperando in un riscontro. Altri, invece, cominciano a lavorare in piccole realtà locali affidandosi alle proprie capacità di parlantina. Dopo anni di gavetta e con un pizzico di fortuna riescono poi ad approdare in emittenti nazionali. Altri ancora, cominciano a respirare l’aria della radio come tecnici e finiscono con il farsi stregare dalla magia del microfono. L’importante, qualunque sia la strada, è studiare dizione, correggere gli eventuali difetti di pronuncia, e fare tanta pratica registrandosi e riascoltandosi.
Lo speaker pubblicitario si occupa di fornire la voce fuori campo nelle pubblicità televisive e radiofoniche. È la voce narrante di uno spot, è colui che racconterà le caratteristiche del prodotto che si sta promuovendo. E qui una bella voce non basta: occorre trasmettere affidabilità allo spettatore interpretando, con la giusta intonazione, ogni parola pronunciata. Per fare lo speaker pubblicitario, oltre alla dizione perfetta, occorre anche saper recitare.
Il mestiere del doppiatore è sicuramente il più duro. Non basta conoscere bene la dizione italiana e saper recitare, bisogna anche preoccuparsi di parlare seguendo il labiale dell’attore che si sta doppiando. E, naturalmente, occorre adeguarsi anche al suo stato d’animo. Non stupisce dunque che i doppiatori siano attori a tutti gli effetti. Il talento naturale può essere un buon inizio, ma per riuscire in questo lavoro occorre davvero grande impegno e dedizione. A Roma e a Milano, dove si trovano le più importanti sale doppiaggio, è possibile chiedere di assistere a qualche turno di doppiaggio. Un modo per rendersi conto di come si svolge un lavoro tanto affascinante e per entrare in contatto con l’ambiente… ambiente che pare sia abbastanza chiuso. In effetti, quello del doppiatore sembra un mestiere che si eredita dai genitori, vedi la famosa famiglia Izzo.
Ma un modo per lavorare con la voce, anche senza essere figli di qualcuno, c’è. Passate direttamente al paragrafo seguente e ve ne renderete subito conto.
Voci.Fm è un sito dedicato a chi lavora o a chi sogna di lavorare con la propria voce. Si tratta di una community di circa 1.500 iscritti riservata a speaker, doppiatori, performer e cantanti. Perché iscriversi? Semplice. Voci.Fm è una piattaforma che permette di promuoversi gratuitamente e offre un continuo e costante contatto con tutte le realtà broadcast locali e nazionali: radio, tv, centri di audio e video produzione presenti in ogni angolo della penisola. Nella homepage troverete una vera e propria “vetrina delle voci”, divisa in categorie: dai giganti dello speakeraggio alle nuove proposte. Andate alla pagina dell’iscrizione e vedrete, seguendo i vari step, che oltre alla compilazione della scheda personale, vi si offre l’opportunità di caricare demo mp3 che dimostrino le vostre capacità. In base alle esperienze maturate e alle attività in in corso, Voci.fm vi collocherà nella categoria adeguata. Così le emittenti, le case di produzione, gli studi di registrazione e di doppiaggio possono fare i loro casting consultando in tutta facilità l'immenso archivio di Voci.Fm e hanno la possibilità di contattarvi direttamente grazie alle informazioni contenute nel vostro profilo pubblico. Si generano così nuove opportunità professionali nel campo della voce. Ed è proprio vero: tutto questo su Voci.fm non costa nulla!
1– Saper riconoscere una bella voce
Una bella voce in senso tradizionale è una voce calda, persuasiva, che sa catturare l'attenzione di chi ascolta. La voce calda e profonda viene percepita come intima e familiare e trasmette affidabilità. Se la vostra non è proprio bella, passate al punto 2. Se avete qualche difetto di pronuncia, non disperate e pensate a Jovanotti, affetto da sigmatismo, quel problema di pronuncia più conosciuto come zeppola. Jovanotti ha cominciato come disc jockey a Radio Deejay ed è diventato un cantante che riempie gli stadi.
2- Migliorare il timbro della voce
Avete una parlantina da vero speaker, ma la voce è un po’ acuta? Ebbene, anche in questo caso non bisogna scoraggiarsi. Con il giusto allenamento del diaframma e degli esercizi mirati è possibile cambiare il tono della voce e acquisire quella tonalità più bassa che rende la voce più affascinante.
3 - Leggere ad alta voce
Sembrerà un esercizio noioso, ma leggere ad alta voce anche una semplice favola, interpretando le emozioni che il testo racconta, è un ottimo esercizio per imparare a trasmettere sensazioni a chi ascolta. Ottimo esercizio per imparare il mestiere dello speaker e del doppiatore.
4 - Registrare e riascoltare la propria voce
Per seguire questo consiglio, prima di tutto bisogna superare l’imbarazzo del riascolto. Tranquillizzatevi: non sopportare la propria voce registrata è un problema che accomuna quasi tutti gli esseri umani, talvolta anche gli speaker. È come se non ci si riconoscesse e la voce risultasse sgradevole. Un gruppo di ricercatori americani ha condotto un esperimento molto divertente a riguardo. A 80 studenti è stato chiesto di scegliere quali fossero le voci che ritenevano le più attraenti. Naturalmente gli studenti non sapevano di essere stati registrati e il risultato è stato che ognuno ha ritenuto più bella la propria voce.
5 - Imparare a respirare correttamente
La respirazione è un elemento fondamentale per lavorare con la propria voce. Lo speaker sa che deve acquisire una certa resistenza durante i lunghi discorsi, che deve saper dosare il fiato e soprattutto saper gestire le proprie emozioni mentre parla. Gli esercizi adeguati per la respirazione saranno fondamentali per imparare a lavorare con la propria voce.
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