Sembra che le donne e la filosofia non abbiano nulla in comune, ma non è così. Vediamo perché.
Le donne filosofe esistono e sono sempre esistite, peccato che il loro pensiero sia passato inosservato per secoli o appositamente dimenticato dai colleghi maschi.
La filosofia occidentale è sempre stata dominio maschile ed erano gli stessi illustri colleghi maschi a sostenere con forza l’idea che le donne, troppo emotive e sensibili, non fossero in grado di dedicarsi all’attività filosofica.
Lo ha confermato anche Umberto Eco scrivendone nella sua rubrica La bustina di Minerva (L’Espresso) di parecchi anni fa: “Non è che non siano esistite donne che filosofassero. È che i filosofi hanno preferito dimenticarle, magari dopo essersi appropriati delle loro idee.”
Eccovi i nomi di alcune grandi filosofe difficili da pronunciare:
Hannah Arendt | Germania - Stati Uniti |
Ágnes Heller | Ungheria |
Ipazia di Alessandria | Egitto |
Luce Irigaray | Belgio |
Martha Nussbaum | Stati Uniti |
Ayn Rand | Russia - Stati Uniti |
Edith Stein | Germania |
Simone de Beauvoir | Francia |
Hildegard von Bingen | Germania |
Simone Weil | Francia |
Mary Wollstonecraft | Gran Bretagna |
María Zambrano | Spagna |